AUTORE: Avi Loeb – 2 Agosto 2025 – Vai all’articolo originale LINK
Impulso di spinta ∆V (asse verticale sinistro) e massa del propellente (asse verticale destro) necessari affinché Juno si avvicini a una distanza compresa tra 3I/ATLAS (asse orizzontale). La data di lancio è prevista per il 15 settembre 2025. (Credito immagine: Loeb, Hibberd & Crowl 2025)
Nel mio ultimo articolo con Adam Hibberd e Adam Crowl del 28 luglio 2025, ho proposto di utilizzare la sonda Juno, attualmente in orbita attorno a Giove, per sondare il nuovo oggetto interstellare 3I/ATLAS, che il 16 marzo 2026 passerà a una distanza di 53,6 milioni di chilometri da Giove.
Questa è una storia di redenzione scientifica. La missione Juno era destinata a schiantarsi su Giove a metà settembre 2025. Invece di dare alla sonda una spinta verso l’abisso dell’atmosfera di Giove, il nostro articolo propone di estenderne la vita scientifica spingendola via da Giove – in modo che a metà marzo 2026 Juno si avvicini a 3I/ATLAS mentre si avvicina a Giove. Se il propellente rimanente è insufficiente per un’intercettazione a distanza zero (una collisione fisica!), una combustione più leggera del motore di Juno a metà settembre 2025 potrebbe comunque avvicinare Juno al percorso di 3I ATLAS entro metà marzo 2026.
Quanto vicino può arrivare Juno a 3I/ATLAS in funzione della massa di carburante disponibile?
Questa domanda è diventata attuale dopo una telefonata che ho ricevuto dalla deputata Anna Paulina Luna, che il 31 luglio 2025 ha inviato una lettera alla dirigenza della NASA incoraggiando l’uso di Juno come sonda di 3I/ATLAS.
Un incontro ravvicinato tra Juno e 3I/ATLAS offrirà un’opportunità unica nella vita di portare un veicolo spaziale costruito dall’uomo a breve distanza da un grande oggetto interstellare. L’evento sarà anche un’opportunità di sensibilizzazione pubblica senza precedenti per la NASA.
Il passo successivo è che la NASA valuti la quantità di carburante rimanente nel motore di Juno. Una volta noto il serbatoio di carburante, sarebbe possibile ottimizzare i tempi per applicare gli impulsi di spinta alla traiettoria di Juno in modo da portarla il più vicino possibile a 3I/ATLAS a metà marzo 2026.
In previsione dello studio della NASA, abbiamo aggiunto nuove figure al nostro articolo che mostrano la distanza di massimo avvicinamento tra Juno e 3I/ATLAS in funzione della massa di propellente rimanente che il suo motore può utilizzare.
La figura sopra suggerisce che bruciare una piccola massa di propellente di soli 110 chilogrammi – che è solo il 5,4% della massa di carburante iniziale di Juno – il 15 settembre 2025, permetterà a Juno di avvicinarsi a una distanza di 25 milioni di chilometri da 3I/ATLAS entro il 16 marzo 2026. Con più propellente bruciato, la distanza minima potrebbe ridursi significativamente.
Il loro fabbisogno di carburante può essere ulteriormente ridotto con l’applicazione di più impulsi. La migliore strategia di propulsione può essere finalizzata dopo aver determinato l’esatta quantità di propellente rimasta a Juno. Potrebbero essere necessarie correzioni alla traiettoria di Giunone se l’attività cometaria di 3I/ATLAS si intensificasse man mano che si avvicina al Sole e la sua accelerazione non gravitazionale cambiasse la sua traiettoria prevista.
Gli strumenti a bordo di Juno, vale a dire uno spettrometro nel vicino infrarosso, un magnetometro, un radiometro a microonde, uno strumento per la scienza gravitazionale, un rilevatore di particelle energetiche, un sensore di onde radio e plasma, uno spettrografo UV e una fotocamera/telescopio per la luce visibile, possono essere utilizzati per sondare la natura di 3I/ATLAS da una distanza ravvicinata, molto meglio di qualsiasi osservatorio sulla Terra.
Speriamo che la NASA prenda in considerazione la lettera visionaria e il tweet (accessibile qui con circa 300.000 visualizzazioni in un giorno) della deputata Luna. I benefici che ne risulteranno saranno enormi per la scienza spaziale e per la comprensione del nostro posto nel nostro vicinato cosmico.
L’AUTORE
Avi Loeb è il responsabile del Progetto Galileo, direttore fondatore della Black Hole Initiative dell’Università di Harvard, direttore dell’Istituto di Teoria e Calcolo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics ed ex presidente del dipartimento di astronomia dell’Università di Harvard (2011-2020). È stato membro del Consiglio dei consulenti scientifici e tecnologici del Presidente e presidente del Comitato per la fisica e l’astronomia delle Accademie Nazionali. È autore del bestseller “Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth” (Extraterrestre: il primo segno di vita intelligente oltre la Terra) e coautore del libro di testo “Life in the Cosmos” (La vita nel cosmo), entrambi pubblicati nel 2021. L’edizione tascabile del suo nuovo libro, intitolato “Interstellar”, è stata pubblicata nell’agosto 2024.(Image Credit: Chris Michel, National Academy of Sciences, 2023)