15 Novembre 1997
“Giungo per narrarvi di un altro tempo e di un altro spazio.
Alcuni di voi sono memori del passato nella Terra rossa ove era detenuta la nostra conoscenza offerta a Ikhnaton che non seppe preservarla.
La Terra rossa, in un tempo assai più lontano, in un tempo che viene ancor prima del tempo di Khufu, Khafre e Menkaure. Il tempo che è il Primo Tempo, quello della nostra venuta.
La venuta stabilita dal Maestro doveva segnare la diffusione del Grande Messaggio agli umani. Per manifestare la sua potenza agli umani, il Maestro lasciò la traccia della nostra venuta disegnando la mappa terrestre del cielo di quel tempo e di quello spazio.
Lasciammo il disegno perfetto di Alnitak Alnilam e Mintaka.
Sprovvedutamente e presuntuosamente, gli umani indagano sulla Terra rossa e sulla Grande Valle, ma ciò che ospita la Grande Valle non è opera della umana mano.
Tale mano non avrebbe saputo costruire ciò che gli umani appellano la grande piramide non per errore quasi esattamente sul trentesimo parallelo, alla latitudine di 29″ 58′ 51″. Ciò avvenne affinché gli umani potessero vedere con gli occhi del corpo anziché con quelli della mente il polo del Cielo dalla base della grande piramide, a un’altitudine davanti a loro, abbiamo dovuto tenere conto della rifrazione dell’atmosfera ed ecco il motivo del lieve spostamento.
È accaduto ciò che volevamo: il faro innalzato nel deserto per volere del Maestro su quell’altopiano spazzato dal ventosulla riva occidentale del fiume doveva esercitare sugli umani un fascino perenne: che fosse violato da intrusi, misurato con esattezza e ossessionasse l’immaginazione umana come un fantasma ostinato che richiamasse le vestigiadi un occulto segreto da molto tempo dimenticato.
Mai i fari della Grande Valle hanno ospitato i padroni della Terra rossa: essi hanno sempre rispettato la potenza chedominava prima di loro: il Signore del Primo Tempo.
La Conoscenza di tempo lontano in cui “Ra” giunse portando la sua Parola, la sua Luce”.
