21 Ottobre 2025
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23 Settembre 1997

“…Rinunciate ad indagare le anse della mente cosciente che la realtà presente in essa non è che la luce riflessa della Verità, che risiede altrove.

Verità che gli umani attendono venga loro rivelata, ma il vero senso è di svelarla.

Prima che ciò si verifichi, prima che gli occhi possano vedere, devono essere incapaci di lacrime. Prima che gli orecchi possano udire, devono aver smarrito la loro sensibilità.

Prima che la voce possa parlare in presenza del Maestro deve aver perduto il potere di ferire.

Gli umani hanno perduto il contatto con il Canto della Vita e non sanno più udire la melodia del cuore: gli umani sono afflitti e ammalati.

Gli umani assai di frequente sono ammalati di tempo: vivono nel passato, o nel presente o nel futuro, ma scordano che come rami appartenenti al grande Albero debbono vivere nell’Eterno.

La malerba che è la malattia non può fiorire nella dimensione del pensiero eterno.

Quindi la prima regola che offro all’umana comprensione è di annientare ogni senso di separatività. Nel percorrere il cammino, l’umano non rammenta che dentro di sé è la luce del mondo, l’unica luce che può illuminare. Se l’umano è incapace di discernerla entro di sé, è inutile invitarlo a cercarla altrove. Perché quando va a cercarla altrove, ha perduto sé stesso…”

E.d.L

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