21 Ottobre 2025
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12 Novembre 1997

“…Rammentate: è sempre l’arcobaleno invisibile che circonda quello visibile,

Disponete il vostro cuore all’ascolto di ciò che alla vostra mente appare impossibile, perché solo quando sarete pronti a considerare l’impossibile sarete in grado di scoprire qualcosa di nuovo.

Non credete, che ciò significhi aborrire la mente, ma l’invito è a riflettere sul divenire che è la mente e sul cuore che è l’essere.

Il divenire erroneamente invita a procedere non rispettando l’essere che è l’eterno presente.

Tutto può attuarsi, ma solo se vi è accettazione, Fate sì che chi giungerà a voi, apprenda ad accettarsi per ciò che è, senza tediarsi con ciò che voi umani definite evoluzione. Accettazione dunque dell’essere senza giudizio alcuno.

All’umano che giunge afflitto rammentate che egli deve crescere come cresce il fiore, inconsciamente, ma ardentemente desideroso di aprire al Cielo l’anima sua. Cosi l’umano deve anelare e aprire l’anima sua all’Eterno. Ma deve essere l’Eterno a trarre fuori la sua forza e la sua bellezza non il desiderio di crescere che è ciò che insegnano i maestri umani. Perché nell’un caso l’umano si sviluppa nel rigoglío della purezza, nell’altro l’inevitabile passione per l’elevatezza personale lo fa indurire.

Quando la parola opera come una chirurgia emozionale vi invito a leggere accuratamente ciò che potete pronunciare e ciò che non è ancora terno di pronunciare.

Rammentate la necessità di procedere delicatamente, poiché nel camminare sul tessuto delle altrui vite, si calpestano il suo ordito e la sua trama, il disegno intessuto dall’inizio del terno, l’esecuzione ripetuta, le inevitabilità preordinate, il procedere verso uno scopo che attende di essere rivelato…”

E.d.L

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