22 Ottobre 2025
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8 Aprile 1998

“Salute a voi.

Il ripetuto appello che mi avete rivolto altro non rappresenta che la vostra necessità intrinseca di essere amati e riconosciuti: siate gioiosi, chi affida il Cuore al Maestro non mancherà mai d’amore. Presto verrà il tempo in cui non avrete più fame. Presto verrà il tempo in cui non avrete più sete.

Ebbene, in questa mia venuta vi parlerò d’amore e di Conoscenza, ma essendo presso di noi la Conoscenza espressione concreta dell’Amore, vi parlerò d’Amore.

Quando le difficoltà e le inquietudini si imporranno sul cammino, rammentare l’indissolubilità celeste della comunione e non scordate che l’Amore è la sola libertà del mondo, poiché eleva tanto lo Spirito, che le leggi dell’umanità e i fenomeni della natura non possono alterare il suo corpo. 

Ciascun essere è libero di attraversare il mondo, facendo del suo cuore una fiaccola per illuminare il cammino, oppure una buia spelonca in cui smarrirsi.

Nel mio dire, non vi è giudizio alcuno, ma l’invito a procedere, senza provocare ulteriori ritardi causati da timori e inquietudini, che sono dettati da una mente lungamente artefice, che non vuole rinunciare, e se rinuncia, non totalmente alla sua supremazia: ella per liberare deve coniugarsi con i paradigmi del cuore.

Se li affiderete alla Maestro, egli innalzerà i vostri spiriti al regno della Luce e della Fiamma ardente e vi offrirà la coppa da cui berrete, per un tempo iniziale, gioia e amarezza, ma nel tempo seguente, gioia e pace, perché vi sarete donati l’uno all’altro, e nella comunione al Maestro. Lo spirito addolorato trova pace se unito ad uno simile. Essi si legano di amore, come uno straniero si rallegra di vedere un altro straniero in un paese estraneo. I cuori uniti dalla gloria dell’amore non saranno separati dal dolore.

L’amore sarà pure purificato dalle vostre lacrime che resteranno eternamente pure belle.

L’Amore è il solo fiore che cresce e sboccia senza l’aiuto delle stagioni. Molti non capiranno questo mio dire, perché la moltitudine crede che la vita umana inizi del grembo materno e finisca nel sepolcro, e quindi sono diffidenti nel credere all’esistenza di anime amanti e alla comunione di spiriti intuitivi.

Nel nostro tempo nel nostro spazio, riteniamo l’affettività umana limitata perché domanda il possesso dell’essere amato, mentre l’amore illimitato chiede soltanto sé stesso. L’amore che si esprime nella giovinezza dell’anima si soddisfa col possesso e cresce con gli abbracci. Ma l’Amore che nasce nel grembo del firmamento e discende con i segreti della notte non si accontenta nient’altro che dell’eternità e dell’immortalità. […]

Or dunque se di umani parliamo, è bene che ne conosciate meglio il funzionamento, e quindi che appelli colui che detiene presso di noi le più alte conoscenze.

L’umano ha un organismo fisico, costituito essenzialmente da forze che agiscono dalla Terra, e d’altra parte ha un organismo eterico, l’archeo, costituito essenzialmente da forze che agiscono dalla periferia del cosmo.

L’organismo fisico è in certo modo un ritaglio dell’intera organizzazione della Terra.

L’archeo è un ritaglio di ciò che non appartiene alla Terra, di ciò che agisce quindi sulla Terra a ogni parte del cosmo.

Appurato ciò, è necessario che comprendiate cosa sono in realtà i processi morbosi e come si distinguono dai cosiddetti processi normali dell’organismo umano.

Si può infatti agire solo con una rappresentazione positiva di queste deviazioni, mentre le rappresentazioni ordinarie della scienza umana in realtà sono soltanto negative. Gli umani che detengono la scienza si limitano soltanto a far notare che esistono deviazioni, poi tentano di eliminarle. Ma non esiste una visione complessiva dell’essere umano.

Non si può fare a meno di riconoscere che i processi patologici sono processi naturali: non si può così senz’altro stabilire una differenza astratta tra un processo naturale che si svolge nel mondo esterno di cui si osservano le conseguenze, e un processo patologico. Viene definito normale il processo naturale, anormale invece il processo morboso, senza indicare perché questo processo entro l’organismo umano sia anormale. Il definire qualcosa anormale è già un impedimento alla conoscenza.

I processi patologici dell’organismo umano sono in fondo dei processi naturali del tutto normali, solo debbono essere provocati da certe cause. Il compito di colui che attua un’azione terapeutica è primariamente quello di riuscire a comprendere veramente la differenza fra quei processi e gli altri. Occorre scoprire questa differenza sostanziale: essa non può venir rintracciata se non si è disposti ad adottare un modo di considerare l’uomo, tale da condurre realmente all’essere umano.

Ciò significa che la vera Medicina deve prestare attenzione a quel che non si può raggiungere con la chimica o anche con l’ordinaria anatomia comparata, ma che si può raggiungere solo passando a una considerazione scientifico-spirituale dei fatti.

Lentamente vi condurremo a prestare attenzione alle polarità che dominano la natura dell’uomo. Di primariaimportanza è la conoscenza del cuore. Le descrizioni possono essere molteplici, ma in ultima analisi il cuore è un organo di senso per le percezioni interne, in quanto permette elle attività superiori di percepire le attività inferiori.

Si comprenderà la polarità esistente entro l’uomo stesso, solo sapendo che egli è in realtà un essere a struttura dualistica la cui parte superiore percepisce quella inferiore.

È necessario aggiungere che uno dei due poli dell’intero essere umano, quello rappresentato dalle attività inferiori, si presenta nell’assunzione degli alimenti, nella loro elaborazione, fino al punto in cui avviene un pareggio, un equilibrio, mediante la respirazione. Tale equilibrio ha luogo con un’attività ritmica.

Come strettamente connessa con l’attività respiratoria è necessario considerare anche l’attività neuro-sensoriale. Sono dunque connesse tra loro l’attività respiratoria e quella neurosensoriale: nel loro insieme costituiscono uno dei poli dell’organizzazione umana. L’altro polo dei processi che si svolgono nell’organizzazione umana è costituito dall’insieme degli alimenti, della loro elaborazione, del ricambio.

Il cuore è essenzialmente l’organo che nel suo moto percepibile esprime l’equilibrio fra quelle due parti, la superiore e l’inferiore. Dal punto di vista psichico o meglio subpsichico, il cuore è l’organo di percezione che fa da mediatore fra quei due poli dell’organizzazione umana.

Sinché non sarà fatta questa distinzione fra il superiore e l’inferiore, mediati dal cuore, non si potrà comprendere l’uomo: c’è infatti una differenza sostanziale fra quanto si compie nelle attività dell’organizzazione inferiore e in quelle dell’organizzazione superiore.

Volendo semplificare, è possibile dire che tutto quello che si compie nell’inferiore ha il suo negativo, la sua contro immagine negativa, nel superiore e viceversa.

È necessario apprendere a collegare sempre un fenomeno qualunque, che si compie nell’inferiore, con un altro che avviene nel superiore, senza pretendere di scoprire una mediazione materiale, ma una corrispondenza.

È tempo che mi accomiati, in quanto la mia presenza è richiesta altrove.

Che la luce sia con voi”.

E.d.L

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