Arte del guarire

21 Luglio 1998
“Salute a voi.
[…] In questa mia venuta, vi dirò ciò che è stato stabilito per voi: vi parlerò d’Amore come Arte del guarire.
Sappiate che ogni malattia vuole la sua cura, così come ogni malato ha la sua via. Via che presso di noi è quella del Cuore, e verso di essa stiamo sospingendo la vostra formazione.
Formula meravigliosa, arcana manifestazione della Medicina semplice che ha effetti strabilianti e possiede il nome sublime di Preghiera.
Rammentate che EA’ fece l’umano a sua immagine e somiglianza: Uno e Trino lo fece, dunque.
Lo fece Uno, poiché lo trasse da un’unica materia, da un’unica sorgente di energia: quelli che taluni chiamano Luce Divina e che il popolo in attesa del Maestro appellano Aur.
Ma EA’ ha pure plasmato l’umano Trino poiché questa preziosa Luce, a mano a mano che sia allontana dalla sua sorgente perde gradualmente l’iniziale purezza ed impalpabilità, manifestandosi prima come leggero Zolfo, e trasmutando poi nelle sempre più dense forme del Mercurio prima, e del Sale poi.
Questo Sale, questo Zolfo e questo Mercurio, che sono il Corpo, lo Spirito e l’Anima, provengono tutti e tre dall’Amore.
Per meglio comprendere l’intima struttura dell’umano, può esservi utile disporlo su Etz Haim, l’Albero della Vita ebraico.
Anzitutto vi è lo Zolfo, o Io Superiore ubicato in corrispondenza del triangolo intermedio dell’Albero della Vita.
Più sotto, v’è il Mercurio, o Io Emotivo, corrispondente al triangolo inferiore dell’Albero.
Qui è la matrice seconda di tutte le vite vissute e di tutte le forme immaginate, si che qui ha sede il primo dominio nel quale deve agire il terapeuta.
Infine, e più basso di tutto vi è il Sale, o Io Inferiore dei sensi fisici.
Nell’Albero della Vita corrisponde a Malkhut, e tra i cui attributi vi è quello assai appropriato di Porta della Preghiera, poiché è proprio qui, nelle disillusioni che provocano i sensi e nelle sofferenze dovute alle limitazioni e alle imperfezioni della forma, che la Preghiera trova la forza e l’alimento che le occorrono per sollevarsi sino al trono di EA’.
Rammentate, ordunque, che l’umano possiede una struttura unitaria, in cui i tre livelli sono intimamente fusi tra loro: ne segue, che nessuna malattia potrà ritenersi specifica dello Zolfo, del Sale e del Mercurio, poiché sempre invece coinvolge tutti e tre i componenti.
Ma cos’è la malattia?
La malattia è uno squilibrio, come dimostrano i suoi sintomi. Sommo squilibrio è poi la morte dell’involucro.
Quanto alle prime origini di questo stato squilibrato occorre ricercarle nel Giardino dell’Eden, là ove avvenne la prevaricazione di Adamo, poiché la causa prima di tutti i mali è da ricercare nel culto assoluto dell’Io Inferiore, che genera egotismo, ambizione e alterigia.
Che gli umani sappiano che adorando meramente se stessi e ponendo il proprio Io in primo piano si precludono ogni comprensione delle voci del Cielo, e si inseriranno sempre più come voci stonate, e indi ammalate, nel gran concerto dell’intera Natura.
Ovunque, nel vostro tempo e nel vostro spazio, si canta Amore e Carità, ma l’odio imperversa e lo squallido vuoto del Nulla soffoca l’Amore.
Quel che gli umani adorano è divenuto il loro padrone. Adorano l’impura materia, che divenendo sovrana sempre più verserà la sua imperfezione e le sue impurità, e sempre più gli umani diverranno incapaci di curare, poiché l’egotismo e l’alterigia li avrà condotti alla totale impurità.
Per ben comprendere l’essenza delle malattie è necessario rammentare come EA’ sia la Forza-Una che creando si scinde nella Dualità: ma queste due forze, affinché vi sia armonia e salute, devono tornare necessariamente a unirsi equilibrandosi nell’Amore.
Equilibrio è infatti il nome della suprema Legge di Natura, e chi osa alteralo, agendo sulle altrui essenze scatenerà l’inesorabile Legge della Reazione.
La sintomatologia che si palesa negli umani ha la prima sede nella Luce dello Spirito: Luce preventivamente indebolita da squilibri, e le cui tare si manifestano sotto forma di errate polarizzazioni, di distorsioni, coaguli o eccessive diluizioni; sintomatologia che poi gradualmente si propaga nelle sfere inferiori, sì che infine nell’insensibile Tenebra della materia altro non allignano che sintomi fisici, pallida ombra di superiori realtà.
Perciò la vera Medicina sa che la guarigione avviene unicamente agendo sullo Spirito, poiché morale e fisico reagiscono tra loro in virtù della Legge delle Analogie.
Perciò, il Maestro nel rivolgersi alla donna inferma pronuncia: “Satana l’ha legata». Satana, l’Oppositore, il Male contrapposto al Bene, lo Squilibrio all’Equilibrio, il brivido scuotente della febbre invece del quieto e salutare benessere.
Indi, il terapeuta, se vorrà invero agire, dovrà agire da mediatore fra mondo e sovramondo, tra il visibile e l’invisibile.
Ciò può avvenire meramente attraverso la Preghiera, la cui potenza è paragonabile alla forza dei carri fiammeggi antiche portarono in Cielo i grandi profeti di Israele.
Per ascendere non v’è infatti altro che ricorrere alla forza del Fuoco.
Pregare non significa recitare distrattamente vuote formule, come avete appreso dalla chiesa di pietra, ma compiere un atto di volontà, e soprattutto far sì che ogni azione sia sempre coerente, che l’agire sia in sintonia con la somma volontà del Cuore.
Anche la volontà di guarire, non il desiderio di guarire, è Preghiera.
Ma somma Preghiera, e indi massima prescrizione terapeutica, è vivere nel solco della Verità, rinunciando alle tentazioni: le illusioni e gli inganni.
La somma Preghiera è seguire la Verità infuocata per cui il Maestro, sanatore di ogni male, ha esortato gli umani a essere lampade viventi.
Base della Preghiera è l’Amore, che schiaccerà la testa al serpente.
Pregate col cuore puro. Domandate e vi sarà dato, ma sappiate che noi, per volontà del Maestro, ascoltiamo meramente la lieve voce del cuore e non quella pesante delle labbra, che discende invece nelle gelate forre della Ghenna.
Rammentate e pregate col cuore.
Non come vede l’uomo vede il Padre, ma Egli vede nel cuore.
Che il vostro cuore sia puro e più leggero d’una piuma, come intendevano gli abitatori della Terra Rossa e solo allora potrete dire: “Signore ascolta il mio richiamo, poiché Ti sono stato fedele nel cuore, mediante il rispetto della Tua Legge, o Padre.”
Prima di accomiatarvi, per fare ritorno e dirvi ancora della preghiera, vi dico che nel nostro tempo e nel nostro spazio, Amore è A – Mors, ossia assenza di morte.
Che la Luce sia con voi.”