
21 Luglio 1998
“Salute a voi.
[…] Ho fatto ritorno per dirvi ancora della malattia e della Preghiera.
Già vi dissi che per comprendere l’intima struttura dell’umano, può esservi di ausilio disporlo su Etz Haim e allora: in alto, sovrastante l’umano, come ogni altro essere creato, v’è il Triangolo Superiore, il purissimo regno dei tre principi creatori; sotto al Mondo dei Superni, v’è l’Abisso, dalle cui arcane ed insondabili profondità erompe l’oscura e tumultuosa fiumana del tempo.
Il tempo: quel misterioso filo che, a credere degli umani del passato, le Parche filavano, e che contiene in sé ogni segreto della Vita e della Morte. Sue messaggere e ancelle sono le malattie, che tutte feriscono mentre l’ultima uccide.
Sotto l’Abisso, si stende il cupo regno del tempo: sì che qui ha sede il Creato, e qui anche l’umano, che come di già dicemmo è anzitutto Zolfo o Io Superiore, ubicato in corrispondenza del Triangolo Intermedio che anatomicamente corrisponde al cervello e alla testa dell’umano.
V’è poi il Mercurio o Io Emotivo corrispondente al Triangolo Inferiore: è il mondo lunare, ove risiedono le idee astrali. Anatomicamente, è il cuore e l’apparato respiratorio.
Infine, v’è il Sale o Io Inferiore dei sensi fisici, la cui sede d’elezione, nell’umano è il ventre. Da ciò, è possibile affermare che il corpo fisico non è assolutamente tutto l’umano.
Esso è di assai importanza, poiché è il primo che gli umani percepiscono con maggiore evidenza e immediatezza, ma assieme vi sono altri due corpi che non dovete assolutamente trascurare: il corpo mercuriale e il corpo sulfureo.
Rammentate che: “Omnia ab Uno et Unum Omnia” è Verità. Tale formula evidenzia la stretta interdipendenza fra tutte le parti del Creato e tra quelle di una stessa creatura. Ivi, è dunque la spiegazione dei contagi e delle epidemie, nonché dell’assoluta esigenza, già ribadita, di praticare cure globali, ossia atte a coinvolgere tutte e tre le componenti umane, poiché nulla può colpire una di queste, in termini di Vita come di Morte, senza subito ripercuotersi su tutte le altre.
La sola vera Medicina, garanzia di virtù e longevità, sa che è necessario agire sul morale per guarire i mali fisici, poiché morale e fisico reagiscono fra loro in virtù della Legge delle Analogie.
Il Maestro, nella sua venuta, nello spazio e nel tempo umani, ha guarito liberando da Satana, il cui nome è legione, poiché legioni sono gli spiriti impuri, detti poi germi sul piano fisico, che originano malattie.
La malattia può essere sconfitta meramente dall’Amore, poiché solamente l’Amore libera dai pesanti vincoli della materia e innalza sino a EA’, ossia a quel regno ove si annulla la caratteristica disgregante della materia.
In tale agire, che la Preghiera divenga per voi Rito e sappiate raccogliervi nel vostro Tempio interiore per elevarvi al Cielo.
Vi potrete chiamare terapeuti solo se praticherete la divina Scienza del Bene e del Male, della Luce e dell’Oscurità, che racchiude in sé il segreto della Vita, sì che somma cura, e somma applicazione dell’Arte Medica è praticare senza tregua la Legge dell’Amore, alimentandolo ognora con buoni pensieri, con buone parole e buone opere l’ininterrotta preghiera: Amore è assenza di morte.
Nel nostro tempo, si attribuisce assai importanza alla coerenza dei pensieri, delle parole e delle opere, poiché ciò genera la Verità. L’incongruenza di pensieri, parole e opere offende la Verità e indi l’Amore.
La giusta espressione verbale rappresenta lo specchio pulito-pensieri nel quale si riflette lo spirito-opere, che ha necessità di manifestarsi attraverso la consapevolezza.
Gli abitanti della Terra Rossa, che detenevano conoscenze giunte dal nostro spazio, attribuivano grande valore a questo aspetto, infatti delegavano una carica importante al Maa-Kheru, il giusto di voce.
L’importanza che è necessario riservare alla consapevolezza riguarda indi la dimensione dell’intimo, all’atto in cui viene manifestato ciò che dimora nel Cuore, per palesare la purezza del pensiero.
Presso gli abitanti della Terra Rossa, in tale senso si attribuiva assai importanza al concetto di Fides inteso come Offerta.
V’è il geroglifico della Mano che evidenzia l’azione del dare magnetismo e in specifico il proprio magnetismo che viene individualizzato e specificato da un’identità.
Il simbolo del piede rappresenta l’azione di discesa del magnetismo che si distribuisce sui tre livelli della manifestazione.
Il concetto di Offerta inteso come espressione dell’Amore significa offrire la propria vita nel fisico, nella mente nello spirito. Avere fede, non corrisponde alla mera frequentazione dei luoghi di culto, come agli umani è stato lasciato intendere, bensì a una missione interiore.
Procedendo per analogie, è affermabile che questa è la vera Offerta del Pane e del Vino, quando nella chiesa di pietra viene pronunciato “Questo è il mio Corpo e il mio Spirito. Prendete e mangiatene tutti”. Che significa: “Mi offro, ho Fides in voi, nutritevi di Me”.
Rammentate però che questa Fede non ha nulla in comune con il concetto di fiducia passeggera, molto effimero, versatile e altalenante nella sua intensità, cui fanno riferimento gli umani, perché troppo pensato.
La Fede è un moto dell’anima, è un sentire interiore che non può essere tradotto in una dimensione mentale limitata. È un concetto puro.
La Fides è il Fuoco che vivifica ogni cosa.
Nella dinamica energetica di quanto si verifica è possibile vedere che questo Fuoco rinvigorisce chi lo riceve, ma il soggetto che lo sente in sé, diviene un canale al cui interno scorrono quelle Forze Pure che verranno proiettate, quindi questo sentimento vivifica ogni cosa.
È infatti una Luce che solo chi prova Fides vede nell’altro, ma quella stessa Luce però può essere vista solo da chi la possiede.
Fides rappresenta un ponte preferenziale con il Cielo.
Facciamo ritorno alla mano. Letteralmente è offrire il proprio magnetismo rendendolo fisico. Questo simbolo si riflette perfettamente nel Rito cattolico, infatti rappresenta il braccio che offre il pane.
Agli effetti, è visibile come l’offerta del pane sia in realtà offrire sé stessi. Avere Fides è dunque la vera e propria eucarestia: il rito interiore.
Oltrepassando le barriere della forma e dell’apparenza, tanto amate dagli umani, vi potrete rendere conto di come le verità siano state velate dalle varie religioni, e come si siano tramandate dall’inizio dei tempi, sempre uguali a sé stesse.
Offrire sé stessi per Amore in nome di EA’ è avere Fede ed è anche offrire il proprio pane, che nella veste del Rito assume il senso di corpo fermentato che ha subito una cottura, quindi corpo, mente e spirito che servono per nutrire voi stessi e la controparte.
Avere Fides significa provare Amore, poiché in entrambi i casi è il Cuore che parla e l’azione è contraddistinta dalla certezza, dalla consapevolezza del senso di giustizia che dimora nell’intimo, ovvero senza la mediazione di nessun filtro.
Che la Luce sia con voi.”

