22 Ottobre 2025
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Niccolò Macchiavelli

23 Maggio 1997

“…Non vi è che un fine nella vita: pervenire al Regno della Felicità, insito in ogni essere, e che può essere raggiunto attraverso l’abbandono, o la rinuncia o la conquista del mondo fisico.

Troverete, ovunque andrete, che gli uomini anelano la felicità permanente, senza fine, eterna ma sono presi come pesci in una rete, in una cattiva rete, dal transitorio, da ciò che chiamano inquietudini, attrazioni, antipatie, odi, gelosie, dal meschino che lega. E come se fossero in un giardino pieno di fiori: ogni fiore cerca di espandersi, di vivere e dare il suo profumo, la sua bellezza, i suoi desideri, di mostrare al mondo il suo pieno sviluppo.

Gli umani frequentemente nel processo di espansione, di raggiungimento, nello schiudere sé stessi, si smarriscono nell’esteriorità. Indi, sorgono le complicazioni, perciò essi debbono distinguere fin dal principio, ciò che è essenziale da ciò che non lo è.

Ogni umano, chiunque sia, è legato al proprio credo e ogni credo proclama che fare il bene conduce al Cielo e il male all’Inferno.

Ma ciò che gli umani chiamano bene o male non esiste: solo esistono ignoranza e conoscenza; quindi il raggiungimento della conoscenza, della perfezione, della verità, sta in ogni essere, e per giungervi è necessaria l’esperienza.

Nell’accumulare esperienza è bene che gli umani non scordino il fine, che è il fine di tutti gli esseri: lo scopo finale della vita è l’adempiersi della felicità il raggiungerla mediante la liberazione del sé da tutti i desideri meschini, da tutto ciò che crea legami fittizi, da tutte le restrizioni.

Per trovare la felicita, per raggiungere la liberazione desiderate da ciascun umano, è necessario che stabiliscano che questo regno, questa dimora, questo giardino, esistono in loro stessi, in ciascuno di essi. Non esiste alcun Dio esterno che obblighi a vivere nobilmente oppure in modo basso, non c’è che la voce della coscienza, che offre loro il criterio per pesare sulla bilancia ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Nel percorso umano, il processo per accumulare esperienze, vita dopo vita insegna agli uomini a udire la voce interna che sarà guida…”

E.d.L

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