
2 Novembre 1998
“Salute a voi.
Giungo per offrire risposta al vostro domandare. Ordunque, domandate, poiché sono presente.
[DOMANDA] Da voi, il male esiste?
Come ho di già detto, il male, presso il nostro tempo e il nostro spazio non esiste, poiché non necessita per giungere alla comprensione, poiché ivi la comprensione già vi dimora.
[DOMANDA] A quale Cielo è riferibile il vostro tempo e il vostro spazio?
Il tempo e lo spazio da cui vi giunge la Mia voce è assai vicino a Colui che È, poiché Noi siamo Suoi Messaggeri. Esplicitare, precisamente, la collocazione è necessità meramente umana ma, or ora, vi dico ciò che Mi è concesso dire.
Innanzitutto, debbo precisare che non possiamo essere interpellati e Noi stessi Messaggeri del Maestro giungiamo solamente quando ci è concesso, poiché nostro compito è d’educare coloro che si pongono in ascolto e coloro che si pongono in ascolto possano educare, testimoniando con le loro vite, a coloro che all’ascolto non si pongono. Presso il vostro tempo e il vostro spazio, Noi siamo appellati angeli e ancor di più angeli superiori, ma tale definizioneè impropria, poiché Noi siamo Valori.
[DOMANDA] Ma, il male va oltre la nostra dimensione? Esiste ancora nell’astrale?
Cercherò d’esplicitare ancor meglio ciò che ho di già detto, ma l’impresa è ardua, poiché, presso il nostro tempo e il nostro spazio, il male è solo proiezione delle sofferenze a cui assistiamo, proprio a causa dell’esistenza del male che non conosce o meglio ignora la profonda ragione della Vita che è Amore Assoluto. Indi, quando gli umani abbandonano le spoglie fisiche non abbandonano con esse ciò che li ha caratterizzati nel percorso che li ha visti attori nel grande spettacolo che è la Vita. Indi, nell’astrale, il male, come intendete voi, sussiste.
Ancora, vi dico.
Prova dell’esistenza del male, nell’astrale, è che chi vigila in tali spazi e in tali tempi ha funzione di guardiano, pure assi rigido, poiché sono Educatori, ma pure espressione di coscienza alterata dal passaggio terreno, sino a che la consapevolezza non sopraggiunge. Quando ciò avviene, solo quando ciò avviene, vengono aperte le porte. I guardiani colà presenti non sono malevoli, ma assai rigidi, poiché debbono favorire l’epurazione.
Debbo, ancora dire, che chi dimora colà può essere interpellato da chi dimora sulla terra, ma chi dimora colà non può dialogare con il tempo e lo spazio superiori, non perché vi sia intransigenza, ma poiché, per dialogare, è necessaria assoluta purezza e totale consapevolezza.
Ciò che vi giunge, dal nostro tempo e dal nostro spazio, è voluto. Ribadisco, non siete voi ad interpellare Noi, ma siamo Noi che abbiamo il permesso di raggiungervi. Ciò non implica, in alcun modo giudizio o superiorità, ma ordine.
[DOMANDA] A che livello si presenta la necessità di reincarnarsi?
La morte del corpo fisico diviene morte perfetta solamente quando, abbandonate le spoglie fisiche, l’essenza giunge ove l’attendono i guardiani. Prima che si attui l’epurazione, viene mostrato all’essere ciò che può, in verità, raggiungere e, in quel momento, la coscienza lucida dell’essenza e nessun altro, indi nessun giudice, stabilisce il ritorno per attuare ciò che è incompleto. Nel giungere, l’essenza comprende ciò che era oscuro e indi anela la Luce e la scelta si attua, poiché il livello evolutivo può permettere il ritorno alla materia se ciò necessita per l’evoluzione, ma può pure attuarsi l’ascesa attraverso il servizio attuato nell’Amore e attraverso l’Amore.
[DOMANDA] Quindi è questo che intendevi dire parlando del sonno perfetto della morte e della trasmutazione dell’azione mentale? E il significato dell’esagono?
Sì, ho affermato che il sonno perfetto della morte non è la mera morte fisica, ma la liberazione dagli ingombri che accompagnano il sentire dell’essere che non possiede più corpo, e in ciò sono d’ausilio i guardiani. È meramente simbolico l’esagono, pure se devo rammentare che i Cieli sono nove, ma i Cieli che possono dialogare con la dimensione terrena sono solo sei.
[DOMANDA] L ‘uomo può superare il sesto Cielo, può arrivare a fondersi col Padre?
Offro risposta al tuo domandare. Come ho di già detto, non potete interpellarci, poiché le nostre frequenze sono per voi irraggiungibili. Noi possiamo raggiungervi, ma solo per intercessione, indi, l’umano, quando ha abbandonato le spoglie fisiche e superato i guardiani, e intendo pure i sei guardiani, anela sempre più la Luce, ma la porta che conduce al superamento della dimensione che può avere contatto con il vostro tempo e il vostro spazio s’apre solo ed esclusivamente quando la coscienza è divenuta tutt’uno con la Coscienza, ma il superamento non può attuarsi se non raramente, poiché v’è la Luce assoluta che permea ogni cosa, indi, l’accedervi per chi ha vissuto dimensione di materia, non può avvenire se non in talune occasioni, poiché Noi non siamo entità, ma Valori.
[DOMANDA] I Valori quindi sono i sette Valori. Tu sei l’espressione della Coscienza di Dio? Quindi, non sei un’individualità di coscienza?
È proprio in tale modo. Noi non siamo più curanti, non lo siamo mai stati dell’individualità, poiché Noi abbiamo ricevuto un inestimabile dono che intendiamo condividere con voi, fratelli. Noi siamo attributi di EA’.
[DOMANDA] Chi è Sai Baba?
Dono risposta al tuo domandare. Ovunque, è necessario testimoniare l’esistenza del Cielo sulla terra, e affinché ciò avvenga è necessario che testimoni s’esprimano. Colui di cui domandi è un essere che ha acquistato consapevolezza del suo essere divino e nella consapevolezza di ciò può attuare i miracoli, poiché essi sono solo espressione della consapevolezza d’essere Dio. Egli, come coloro che testimoniano questa possibilità nella dimensione terrena, è espressione del Cielo, nel senso che è espressione della possibilità che il Padre offre a tutti i suoi figli di attuare il grande miracolo che è la comunione con il Cielo.
Nel tempo e nello spazio umani, con modalità differenti, vi sono stati e vi sono esseri che agiscono in nome del Padre, per manifestare agli increduli l’esistenza del Cielo. Colui di cui parli ha diretto contatto con Noi.
[DOMANDA] Allora che differenza c’è tra […] e Sai Baba? LEI deve attendere che arriviate, mentre Sai Baba dialoga direttamente con voi?
Solo all’apparenza vi è differenza, ma, in verità, solo la modalità di relazione è differente, poiché ogni testimone ha un compito specifico, nel suo tempo e nel suo spazio. La modalità d’espressione è meramente legata alla necessità di trasmissione del messaggio. La Nostra presenza, per Volontà del Padre, si può attuare solo quando è resa possibile, ossia concessa. Indi, non differenziate o classificate, poiché sempre abbiamo fatto ricorso a testimoni e a interlocutori attraverso la parola, attraverso i miracoli, attraverso i suoni, attraverso l’arte del dipingere, e ancor altro. Sono tutti mezzi e modalità, affinché il messaggio sempre si trasmetta.
[DOMANDA] Quindi qual è l ‘obiettivo dell’Antro Cosmico?
La meta dell’Antro Cosmico è d’essere testimone, affinché le coscienze sonnolente si destino.
[DOMANDA] E la mia perplessità di essere testimone che mi dà tanta paura?
È sana la tua paura, pure se, in verità, non è propriamente paura, anzi direi piuttosto consapevolezza d’un compito gravoso, ma pure assai importante, poiché il tuo agire come testimone si espleta non solo nel dire, ma nel tuo fare terapeutico, che permette a coscienze alterate, ma di frequente pure assai recettive, di accogliere il messaggio d’Amore.
[DOMANDA] Ho dei dubbi sulla vera ultima opera di Mozart a cui hai fatto riferimento. In dubbio è tra il Flauto Magico, la Cantata Massonica o il Concerto per clarinetto e orchestra.
In ciò che hai menzionato, v’è parzialmente ciò di cui ti ho detto. Molto v’è nella composizione per l’architetto.
[DOMANDA] Scusa ma non ho capito…
Sei fratello e non sai chi è il grande Architetto?
[DOMANDA] Affrontiamo la questione dell’Antro Cosmico?
Di certo, occupiamoci dell’Antro.
Come ho di già detto, or ora, avete modo di verificare il Mio dire. Sono in atto fermenti, poiché la Verità sempre provoca, nel vostro tempo e nel vostro spazio, sommovimenti. Sappiate che essere Educatori di Libertà è impresa ardua, poiché è assai più facile indurre all’obbedienza che educare alla Libertà. D’altronde, sarebbe assai semplice mostrare la Verità ricorrendo a manifestazioni assai particolari, a vostro credere, che ci saranno come dono, soprattutto, per il giovane d’ardimento, ma come dono non come prova. Giungerà quando non vi sarà più rischio di ridurre alla cieca obbedienza, quando potremo parlarci da fratelli e non saremo più Educatori, poiché la Libertà sarà il nostro dialogo perenne.
[…]
Vorrei ancora dirvi di coloro che stanno per giungere. I cuori stanno maturando e stanno pure cercando di risolvere conflittualità suscitate volontariamente. Altrimenti, ove sta il significato della Libertà se non nel conflitto che si risolve in nome della Luce?
I figlioli che sono in attesa sono oramai pressoché pronti per accedere. Porremo nei loro pensieri e nella loro vita onirica immagini che rappresentano fantasmi che aleggiano nelle loro coscienze, affinché i timori bussino alle loro porte e nell’aprire vi sia la fierezza dell’argonauta che ha scelto, non per desiderio, ma come atto cosciente di volontà. Vi ho di già detto: non cerchiamo proseliti o seguaci che s’inchinino al Nostro dire, ma cerchiamo fratelli che testimonino la Parola e che ci aiutino a portare il Regno di Dio sulla Terra.
È giunto il tempo di accomiatarmi, ma prima che ciò si verifichi, debbo rammentare che, di frequente, coloro che temono di perdere la Libertà, vivendo in nome del Rigore e della Disciplina, sono delusi dalla consapevolezza che, profondamente, per essere rassicurati, sono alla ricerca di chi li privi di tale Libertà.
Noi, per volontà del Maestro, possiamo solo educare alla Libertà, poiché vi riteniamo, essendo figli del Padre, come Noi stessi, capaci di gestire tale dono, ma accorti, figlioli, perché Libertà non è anarchia. Attenti alle spaventevoli immagini prodotte dalla mente, che temendo la Verità, poiché la Verità illumina i luoghi oscuri dell’anima, ove risiedono i fantasmi che atterriscono, suscitano timore e conflittualità. Tale soluzione stiamo attendendo per l’apertura dell’Antro.
Debbo ancora dire, prima di accomiatarmi, di non vivere l’Antro come impossibilità di libero agire, ma viveteci, vi preghiamo, semplicemente come fratelli che vi amano e che vedono la Via meglio di voi, perché dal loro lato è più illuminata. Sappiate che vi siamo accanto, per prendervi la mano quando state per inciampare o avete timore. Coloro che servono il Maestro e sono testimoni hanno di sicuro una grande responsabilità, ma il dono che ricevono è assai grande: la consapevolezza profonda che l’Amore è l’unica Legge che regga tutti gli Universi e che la vera e unica Libertà, insita nel cuore, va al di là di ciò che viene inteso dagli umani, poiché la Libertà è la comunione con il Padre che è Amore.
È giunto il tempo di accomiatarmi.
Che la Luce sia con voi.”

